Meteora: i monasteri sospesi tra terra e cielo

Meteora, o Meteore, è una località nel Nord della Grecia, nella pianura della Tessaglia, caratterizzata dalla presenza di numerosi monasteri ortodossi, di cui alcuni ancora abitati, costruiti in cima a speroni di falesie d’arenaria, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1988.

Veduta di Meteora
Veduta di Meteora, fonte http://www.greciaclassica.it/tour-grecia-classica-meteore-guida-cosa-vedere/

Visitare Meteora permette di addentrarsi in un mondo carico di una spiritualità che da secoli domina tutta l’area, in un rigoroso e sacrale silenzio, immersi in un contesto naturale tanto spettacolare quanto difficile da raggiungere.

La posizione di quelli che inizialmente erano 24 monasteri, di cui oggi restano abitati solo 6, non è casuale. Difatti, le prime comunità monastiche dell’XI secolo scelsero questi luoghi impervi per trascorrervi il resto della vita da eremiti, ma successivamente divenne una vera e propria necessità per poter sfuggire alle invasioni turche.

Veduta di Meteora
Veduta di Meteora, fonte http://www.greece-is.com/meteora-monasteries-on-the-edge/

Pian piano quella piccola comunità, che inizialmente abitava negli anfratti naturali degli speroni rocciosi, iniziò a ripopolarsi e la località si arricchì di nuovi monasteri. Alcuni di questi presentavano, e presentano tutt’ora, degli affreschi di pregevole fattura, raffiguranti preziose icone ortodosse.

Il periodo di maggiore espansione risale circa al XVI secolo, divenendo la più grande comunità monastica della Grecia, seconda solo al Monte Athos, una penisola rocciosa posta più a Nord, ancora oggi, purtroppo, interdetta alle visite femminili.

Come già detto, i monasteri ancora abitati e visitabili sono 6, rispetto agli altri 18 di cui purtroppo restano solo diverse rovine. Il più antico è quello denominato “Gran Meteoron” (Grande Meteora) o della Trasfigurazione, a seguire il Monastero di Varlaam, quello di San Nicholas Anapausas, costituito da una chiesa finemente affrescata e il Monastero della Sacra Trinità, posto in cima ad uno sperone roccioso a strapiombo sulla valle, tutti occupati da comunità maschili, mentre quelli di Roussanou (Santa Barbara) e Santo Stefano sono abitati da suore.

Veduta dell'area di Meteora
Veduta dell’area di Meteora, fonte https://www.acetour.it/viaggiovacanza/tour-da-atene-alle-meteore-2/

Viste le loro posizioni, non è facile raggiungere ogni monastero, sia per la loro altezza sia per la località così remota, vicina solo alle città di Kalambaka e Kastraki. Da queste, con un po’ d’anticipo, è possibile organizzare il tragitto con i treni locali e gli autobus, oppure in autonomia con l’automobile e le moto, fino alle mountain bike, arrivando persino a piedi, percorrendo gli antichi sentieri utilizzati dai monaci o addirittura prenotando adrenaliniche arrampicate fino ai monasteri.

Se fino a qualche decennio addietro l’accesso alle strutture prevedeva l’utilizzo di scale in corda con pioli in legno, da recuperare dall’alto in caso di pericolo, oggi è possibile percorrere i gradini ricavati appositamente nella roccia per tale scopo.

Scalinate per raggiungere uno dei monasteri a Meteora
Scalinate per raggiungere uno dei monasteri di Meteora

La volontà di questi monaci di vivere un’esistenza eremitica e la necessità di realizzare tali strutture in località tanto remote ed impervie, permette di godere di un luogo quasi soprannaturale. Una località tanto distante dalla terra che sembra quasi più vicina al cielo, al mondo divino piuttosto che a quello terreno mortale. Non a caso il termine “Meteora” significa per l’appunto “sospeso in aria”, dove Meta vuol dire “in mezzo “ e Aer  invece “aria”, proprio come queste architetture.

Grazie a questo video potrete visitare virtualmente l’area delle Meteore: