Alhambra: la fortezza rossa di Granada

Inserita nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1984, la cittadella fortificata dell’Alhambra è un complesso palaziale che si estende su una superficie di 35 ettari, presso un’altura di Granada, nella regione più a sud della Spagna, l’Andalusia.

Cortile del Palacio de los leones, fonte https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Alhambra_L%C3%B6wenhof_mit_L%C3%B6wenbrunnen_2014.jpg

Il suo nome deriverebbe dall’arabo “Al-Hamrā”, ovvero “la rossa”, per via delle sue pareti dalla colorazione rossastra. Un’altra teoria, però, la ricondurrebbe al nome del suo fondatore, Muhammad ibn Nazar, detto “Al-Hamar”, ossia “il rosso”, per la sua barba rossiccia, capostipite della dinastia dei Nasridi, che per molti anni governarono su Granada. L’Alhambra è tra le più alte espressioni dell’arte araba, non a caso è una dei candidati a rientrare tra le Sette Meraviglie del Mondo Moderno. La sua costruzione va dal 1248 al 1354, poi rimaneggiato nel ‘500 dall’imperatore Carlo V e successivamente da Filippo V nel ‘700.

I Nasridi furono l’ultima dinastia musulmana a stazionare in Spagna, dopodiché nel 1492 i territori di Granada furono riconquistati dai Re Cattolici e l’Alhambra divenne la residenza reale di Ferdinando e Isabella di Castiglia, salvaguardandola così dalle distruzioni causate dalla Reconquista spagnola.

(Alcazaba, fonte https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Alcazaba_in_Alhambra,_Granada_(7076755831).jpg )

Il nucleo dell’Alhambra, nonché la parte più antica, è l’Alcazaba, ovvero la zona militare racchiusa dalle mura difensive, da cui i soldati sorvegliavano l’intera area grazie alle diverse torri qui presenti. Tra queste svetta la più alta che prende il nome di Torre della Vela (della veglia), dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato, fino alla catena montuosa della Sierra Nevada.

(Palacios Nazarìes, fonte http://aboutislam.net/multimedia/world-in-picture/islamic-alhambra-granada/ )

Subito sotto l’Alcazaba si trovano i Palacios Nazarìes, ovvero i Palazzi Reali dei Nazariti: un complesso di edifici riccamente decorati, utilizzati per diverse funzioni, come quelle amministrative e di corte, oltre ad ospitare la famiglia del sultano nelle rispettive residenze private. Di questo complesso fa parte il Palacio de Comares, con all’interno un imponente salone di 11×11 metri ed un’altezza di 18, con pareti finemente decorate da stucchi e diversi versetti del Corano, mentre il soffitto ospita intarsi in legno di epoca Medievale.

(Pareti finemente decorate, fonte http://aboutislam.net/multimedia/world-in-picture/islamic-alhambra-granada/ )

Qui si trova anche la Mexuar, la sala più importante di tutto il complesso, destinata alle udienze ed alle riunioni speciali in caso di pericolo o di gestione della giustizia. Inoltre, in una stanza sopraelevata, nascosta alla vista, permetteva al sultano di ascoltare occultamente le conversazioni di chi si trovava nella sala e successivamente venne utilizzata come cappella privata dopo la riconquista cristiana. Nella stessa area si trova il Palacio de los leones, ovvero il palazzo che più degli altri rappresenta la ricchezza dell’arte moresca, con finissimi stucchi, iscrizioni in arabo e particolari decorazioni articolate che somigliano a piccoli stalattiti, tipici dell’arte islamica, chiamati muqarnas.

(Muqarnas, fonte http://www.pbase.com/garvoffel/image/76902409 )

Da qui si accede al Patio omonimo, celebre per il susseguirsi di strette arcate rette da esili colonnine che corrono lungo tutto il cortile, al cui centro si trova una fontana circondata da ben 12 leoni (da cui prende il nome l’edificio), uno per ogni Tribù di Israele.

(Patio de los leones, fonte http://www.worldwanderista.com/alhambra-royal-palace-of-granada/ )

In forte contrasto visivo rispetto alle altre costruzioni, spicca il Palazzo di Carlo V, risalente al ‘500, in stile rinascimentale. Si tratta della residenza dell’Imperatore e di sua moglie Isabella di Portogallo, sviluppato su due piani, con un enorme cortile circolare interno, scandito da un colonnato dorico al pianoterra e ionico al primo piano. La struttura oggi ospita il Museo dell’Alhambra ed il Museo delle Belle Arti di Granada.

(Palazzo dell’Imperatore Carlo V, fonte Di Rose Selavy – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2062809 )

Al di fuori della cinta muraria si trova il Generalife, ossia la villa utilizzata dal sultano come residenza estiva e luogo di riposo, circondato da lussureggianti giardini, numerose fontane con giochi d’acqua e diversi frutteti.

(Il complesso del Generalife, fontehttps://www.tripadvisor.ca/Attraction_Review-g187441-d191078-Reviews-The_Alhambra-Granada_Province_of_Granada_Andalucia.html )

Visitare il complesso dell’Alhambra è come compiere un salto temporale nel periodo islamico che per molto tempo caratterizzò la cultura, la storia, l’arte e l’architettura in questa porzione di Spagna, che da tempo affascina i visitatori occidentali e non solo.