Burano è solo una delle ben 62 isole di cui è composta la Laguna di Venezia, che, insieme all’agglomerato cittadino, sono inserite nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1987.
Sebbene la Laguna sia geograficamente complessa, Burano, come Murano, Torcello ed altre piccole realtà, offre la possibilità di ammirare le bellezze di questo bacino da un diverso punto di vista, fuori dall’itinerario turistico che vede al centro la città di Venezia.
Burano è tra le più pittoresche della Laguna, con i canali affiancati da schiere di casette dai colori vivaci, utilizzati dai pescatori per orientarsi e riconoscere la propria abitazione nelle giornate di nebbia fitta.
Passeggiare tra le sue calli permette di addentrarsi in un magico mondo colorato, fiabesco, capace di far tornare bambini chiunque ne sia incuriosito.
Tra tutte, quella certamente più fantasiosa è la casa di Bepi Suà, un simpatico buranello che ogni giorno si dilettava a decorare la sua abitazione con svariate forme geometriche multicolore.
Dopo essersi occupato del Cinema Favin per moltissimi anni, alla sua chiusura decise di dedicare i suoi ultimi anni alla vendita di caramelle. La sua simpatia e fama erano tali da essere soprannominato “Bepi delle caramelle“, rimasto nei cuori di bambini ed adulti anche dopo la sua scomparsa.
Burano è ben nota anche per la fine lavorazione dei merletti, tanto da aver dato vita alla storica scuola dove apprendere le tecniche di questa preziosa arte e persino al Museo del Merletto, che ne ripercorre l’evoluzione.
Narra la leggenda che un giovane pescatore promesso sposo ad una buranella, durante un’uscita verso Oriente, venne tentato dal canto delle sirene.
Egli, profondamente innamorato, non cedette alle loro lusinghe. Così, la Regina, affascinata dalla sua fedeltà, diede un colpo di coda al fianco dell’imbarcazione, creando una schiuma morbida e candida che si trasformò in un delicato merletto.
Di ritorno a Burano, il ragazzo regalò quel tessuto alla sua amata, che ne fece il suo velo nuziale. Le altre buranelle, da allora, provano a riprodurre la bellezza di quel ricamo.
I cinque rioni (sestieri) di cui è composta Burano, ovvero San Mauro, Giudecca, San Martino destro, San Matino sinistro e Terranova, sono collegati da Tre Ponti.
Si tratta di un ponte che unisce tre canali che permettono di addentrarsi tra i suoi vicoli e di raggiungere il cuore dell’isola: Piazza Galuppi, dedicata al noto musicista e compositore Baldassarre Galuppi.
Qui è possibile ammirare i lavori delle botteghe artigiane locali, visitare il Museo del Merletto, acquistare diversi souvenir e fermarsi ad assaporare le prelibatezze gastronomiche del luogo.
Principalmente piatti a base di pesce fresco o una bella porzione di risotto di gò (un pesce della laguna), oppure i Bussolà (un biscotto a forma di ciambella) e le Esse di Burano (un biscotto dalla tipica forma ad S).
L’imprescindibile presenza del campanile, che dai sui 53 m. domina su tutta l’isola, fa piegare il capo a tutti i visitatori, in quanto, a causa del cedimento del terreno, risulta storto, pendendo di ben 1,83m. rispetto al suo asse.
Adiacente troviamo la Chiesa di San Martino, Vescovo di Tours, dall’aspetto del 1645, anno in cui venne consacrata, sebbene le prime tracce siano datate all’anno Mille.
Al suo interno, con pianta a croce latina, scandita da tre navate con volte a botte e suddivise da archi a tutto sesto, è conservata la pregevole tela giovanile di Giambattista Tiepolo del 1725, raffigurante la “Crocifissione“.
Uscendo, sul fianco della Chiesa, troviamo la Cappella e l’Oratorio di Santa Barbara, protettrice dei marinai. Mentre, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie o delle Cappuccine, oggi ospita mostre, eventi e laboratori, in quanto venne sconsacrata nel 1810, dopo essere stata utilizzata come deposito per la realizzazione delle gondole e di carri per le sfilate in maschera.
Le quattro isolette che formano l’isola di Burano, intervallate dai tre canali denominati rio Ponticello, rio Giudecca e rio Terranova, creano un vivacissimo mosaico dai colori dell’arcobaleno, dove ogni tassello è fatto di storia, arte, cultura, artigianato, enogastronomia e tradizioni millenarie.