Carcassonne: il borgo fortificato (ricostruito)

La cittadella fortificata di Carcassonne, situata nella regione dell’Occitania, nel Sud della Francia, a ridosso dei Pirenei, è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità ed inserita nella lista dell’UNESCO nel 1997.

Panorama di Carcassonne
Panorama di Carcassonne, fonte https://www.macsadventure.com/holiday-2283/cycle-carcassonne-to-the-coast

La sua cinta muraria, lunga ben 3 km e le 53 alte torri cilindriche con tetto a punta, svettano sul paesaggio circostante anche a chilometri di distanza, impreziosendo il panorama delle campagne che si stendono tutt’attorno. Il colore caldo della pietra e l’idea di poter idealmente fare un salto nel Medioevo, attirano milioni di turisti ogni anno.

La storia della regione di Carcassonne è molto lunga, tanto da avere le prime tracce di insediamenti umani sin dal 3500 a.C. La sua fama crebbe con l’arrivo dei Romani, i quali, intorno all’anno 100 a.C., edificarono il primo sistema difensivo di quello che al tempo prese il nome di Julia Carcaso e successivamente Carcasum. Al VII secolo risalgono, invece, tratti delle fortificazioni ad opera dei Visigoti, che per molto tempo resistettero ai continui attacchi da parte dei Franchi.

Nel 725 Carcassonne cadde in mano dei Saraceni, i quali vi stanziarono per circa 30 anni, fino a quando non vennero scacciati da Re Pipino il Breve, padre del futuro Carlo Magno.

Nel 1067 passò al Visconte di Albi e Nîmes, Raimond Roger Trencavel, che fece costruire lo Chateau Comtal e la Basilica di Saint-Nazaire. Poco meno di due secoli dopo, nel 1209, Carcassonne, al tempo roccaforte dei Catari, in quanto alleati di Trencavel, divenne territorio di guerra tra questi e l’esercito crociato guidato da Simone di  Montfort. Al termine dello scontro, Trencavel venne ucciso e lo stesso Montfort si fece eleggere nuovo Visconte. Il borgo fortificato divenne città di frontiera tra i Regno di Francia e quello d’Aragona, così conobbe il suo periodo d’oro.

Basilica di Saint-Nazaire
Basilica di Saint-Nazaire, fonte    https://www.tripadvisor.com.pe/LocationPhotoDirectLink-g187151-d262418-i187568545-Eglise_Saint_Nazaire-Carcassonne_Center_Carcassonne_Aude_Occitanie.html#187568545
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Nel 1247 venne annesso al Regno di Francia e Luigi IX decise di espandere la città, costruendo la parte nuova oltre le sponde del fiume Aude, dopodiché, il suo successore, Filippo III, ampliò le mura esterne.

Nel 1355, durante la Guerra dei Cent’anni, il Principe di Galles, Edoardo di Woodstock, soprannominato il Principe Nero, decise di espugnare la cittadella, riuscendo di fatto solo a distruggere la città bassa. Da quel momento ebbe inizio il periodo buio per Carcassonne, fatto di continui abbandoni e di ricostruzioni mai portate a termine. Inoltre, nel 1659 la provincia di confine venne spostata, isolando ancor più il borgo, che incentrò il suo commercio sull’industria tessile.

Le sorti di Carcassonne erano pressoché già segnate, tanto che da lì a poco cadde in rovina e l’unica soluzione possibile sembrava quella di demolire la maggior parte delle strutture e costruirne di nuove. Fortunatamente furono molte le opinioni contrarie, così nel 1849 venne incaricato uno tra i più grandi architetti francesi dell’epoca, Eugène Viollet-le-Duc, già conosciuto per i numerosi restauri architettonici di epoca medievale e successive.

Panoramica del borgo fortificato e della nuova Carcassonne
Panoramica del borgo fortificato e della nuova Carcassonne, fonte https://www.geo.fr/photos/reportages-geo/la-france-du-patrimoine-mondial-languedoc-roussillon/la-forteresse-medievale-de-carcassonne

Il suo amore per l’antico e per i fasti del passato ha spesso superato i dogmi su cui si basano le attività di restauro conservativo, sfociando in veri e propri rifacimenti. A causa di questo tipo di approccio, non tutti furono concordi con il suo operato, a partire dal collega inglese John Ruskin, dalla visione molto più romantica, il quale riteneva che non si dovessero alterare le architetture giunte sino a quel momento, anche a costo di preservare il loro precario stato di rudere.

Nonostante i pareri contrari, Viollet-le-Duc continuò i suoi restauri, restando fermamente convinto dell’idea che “Restaurare un edificio, non è solo mantenerlo, ripararlo o ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe non essere mai esistita”.

Torri della cinta muraria di Carcassonne
Torri della cinta muraria di Carcassonne, fonte https://www.getyourguide.it/carcassonne-l1319/carcassonne-spring-ken-over-billet-til-slot-og-volde-t75012/?utm_force=0

L’accaduto divenne storia, tanto da diventare un esempio emblematico ed ancora oggi viene considerato come un caso-studio in ambito accademico, come il primo esempio di restauro “in stile”. Pertanto, quella che oggi appare come una cittadella medievale, non è altro che un rifacimento ottocentesco, in cui buona parte delle architetture richiama le fattezze del borgo originale. Tuttavia, entrando nella cinta muraria e percorrendo i vicoli del borgo, si perde la cognizione del tempo ed idealmente ci si ritrova catapultati nel Medioevo.

Uscendo dall’ultimo giro di cinta muraria è d’obbligo attraversare il panoramico Pont Vieux, ovvero il “Ponte Vecchio”, che collega il borgo fortificato alla parte nuova della città. Qui le architetture relativamente recenti dell’attuale Carcassonne si ben amalgamano con l’imponente e severa Cattedrale di Saint-Michel, in stile romanico-gotico, ai tre bastioni e alle diverse eleganti residenze nobiliari.

Le Pont Vieux
Le Pont Vieux, fonte https://www.camping-lasirene.fr/de/region/ein-absolutes-muss/carcassonne-2
Cattedrale di Saint-Michel
Cattedrale di Saint-Michel, fonte https://www.flickr.com/photos/martin-m-miles/32090941163

L’inserimento di Carcassonne nella lista dell’UNESCO, oltre alla sua particolare storia, è dovuto anche alla vicinanza ed al collegamento tra la cittadella ed il Canal du Midì. Si tratta di un eccellente esempio di ingegneria del XVII secolo, in cui il progettista Pierre-Paul Riquet realizzò per Luigi XIV, meglio conosciuto come “Re Sole”, un percorso fluviale che collegasse l’Oceano Atlantico al Mar Mediterraneo attraverso il fiume Garonna. Questa “scorciatoia” navigabile è lunga ben 241 km, da Tolosa a Sète e permetteva di trasportare diverse quantità di merci da un lato all’altro, senza passare dallo Stretto di Gibilterra, che costringeva i mercanti a circumnavigare la Penisola Iberica. Proprio per la sua straordinarietà, anch’esso fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1996.

Vi proponiamo due video straordinari realizzati sorvolando il borgo medievale di Carcassonne:

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