Craco: il paese fantasma abbarbicato tra i calanchi lucani

Craco, posto su di un colle a 390 m. d’altezza tra i territori del Metapontino e le imponenti Dolomiti lucane, è un borgo abbandonato nella provincia di Matera, in Basilicata.

Craco si erge sulle lunghe distese dei calanchi, le alture dai profondi solchi creati dal fluire delle acque sulle rocce argillose, facendone una sentinella silenziosa su questo incredibile paesaggio lunare.

Veduta di Craco
Veduta di Craco, foto by ilpago.eu

Le prime tracce di antropizzazione si devono al rinvenimento di diverse tombe risalenti all’VIII sec. a.C., probabilmente di coloni greci e successivamente, nel X secolo, divenne un centro bizantino. Al 1060 risale invece la prima testimonianza scritta, nella quale si cita l’agglomerato con il nome di Graculum, ovvero “piccolo campo arato”.

Gran parte dell’aspetto attuale si deve al periodo normanno, epoca in cui divenne un importante centro militare, tra il 1154 ed il 1168. L’imponente torre quadrata che domina la vallata ne è una chiara testimonianza, posta a protezione della città.

Torre Normanna
Torre Normanna, foto tratta dalla pagina Facebook del Parco Museale Scenografico di Craco

Craco fu protagonista anche della storia moderna e contemporanea, durante il fenomeno del brigantaggio, quando il borgo venne depredato nel 1807 e successivamente l’8 novembre 1861, in seguito all’unificazione dell’Italia. Questo portò al drammatico epilogo che vide la fucilazione di un gruppo di briganti di fronte al campanile della Chiesa Madre.

Craco - Chiesa Madre
Craco – Chiesa Madre, foto by Ivo Spadone on Wikimedia Commons

Il suo appellativo di “città fantasma” si deve al progressivo abbandono del paese da parte dei suoi abitanti, impauriti dalle continue frane che dai primi anni del ‘900 hanno reso instabile l’intero territorio. Molto probabilmente i lavori legati alle infrastrutture e alle reti idriche e fognarie causarono lo smottamento del sottosuolo argilloso, generando diversi dissesti ed i conseguenti terremoti.

Il più grave di questi, avvenuto nel 1963, costrinse moltissime famiglie e fuggire più a valle, in località Craco Peschiera ed a non far più ritorno nel vecchio centro. La successiva alluvione del 1972 e il nuovo terremoto del 1980, diedero il colpo di grazia all’antico abitato, che si spopolò definitivamente.

Craco nel 1960
Craco nel 1960, fonte Wikimedia Commons

Dopo decenni di completo disinteresse, gli scenari desertici dei calanchi ed i ruderi arroccati sono divenuti le perfette ambientazioni di numerosi film: da “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi (trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Carlo Levi) a “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo, fino alle produzioni internazionali di “007 – Quantum of Solace” di Marc Forster e “The Passion” di Mel Gibson.

 

Tale è stata la popolarità, da inserire l’antico centro storico di Craco Vecchia nell’elenco della World Monuments Fund nel 2010, al fine di salvaguardarne l’unicità attraverso la promozione, la conservazione e la creazione di fondi ad hoc. Con lo stesso scopo è stato istituito il Parco Museale Scenografico di Craco, che gestisce le operazioni di fruizione, compresi gli itinerari del circuito escursionistico. Inoltre le visite guidate sono rigorosamente effettuate da guide accreditate che muniscono i visitatori di un caschetto protettivo, in quanto, pur essendo costantemente sotto controllo, la stabilità delle architetture è ancora precaria.

Dettagli ruderi
Dettagli ruderi, foto by Savio Grippo Photography sulla pagina Facebook del Parco Museale Scenografico di Craco

Il percorso permette di incamminarsi lungo quella che era la strada principale, con i suoi ciottoli che conducono all’antica Piazza e, ancora più su, attraversando le abitazioni contadine e quelle delle casate nobiliari, fino alla Torre Normanna, da cui si gode una suggestiva prospettiva sui calanchi, sulle distese di oliveti e sui campi coltivati circostanti.

Nonostante la nomea di “città fantasma“, la sua storia è più viva che mai e rinasce ogni volta in cui le sue case, i negozi, il cinema, i palazzi signorili, il torrione e la Chiesa Madre con il suo campanile, incrociano lo sguardo sbigottito ed affascinato dei visitatori che rendono loro omaggio.

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