I “camini delle fate”: pinnacoli di pietra della Cappadocia (Turchia)

La Cappadocia, area geografica di importanza paesaggistica e storico-artistica, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985, è una regione dell’Anatolia, l’antica Asia Minore, nello Stato della Turchia.

Camini delle fate - Cappadocia (Turchia), Foto di Erich Westendarp da Pixabay
Camini delle fate – Cappadocia (Turchia), Foto di Erich Westendarp da Pixabay

La regione della Cappadocia ha una storia millenaria. I popoli che nel tempo hanno stazionato in quest’area, sin dall’età della pietra, hanno modellato il paesaggio locale con maestria, così da poterlo adattare alle loro abitudini quotidiane.

Circa 8 milioni d’anni fa, in particolare nell’area dell’odierna Göreme, si susseguirono le eruzioni dei vulcani Hasan Dagi e Erciyes Dagi, oggi spenti, i cui lapilli e ceneri si depositarono per diversi chilometri nella vallata.

Questi spessi strati di roccia magmatica crearono un paesaggio lunare apparentemente impraticabile ed invivibile. Il paziente lavoro di Madre Natura, con le sue piogge, i forti venti e lo sbalzo termico nelle diverse ore del giorno, ha realizzato un contesto straordinario grazie alla continua erosione delle rocce.

In questo modo, il paesaggio circostante si è arricchito di canyon naturali, profondi crepacci e alti pinnacoli di roccia che, come torri, si innalzano sulla vallata.

Camini delle fate - Cappadocia (Turchia), Foto di paphio da Pixabay
Camini delle fate – Cappadocia (Turchia), Foto di paphio da Pixabay

Il tufo, una pietra morbida e friabile di cui è composta la superficie, risultò perfetto per le esigenze delle popolazioni locali.

Questi, nel corso della storia, hanno saputo ricavare rifugi di fortuna e persino numerose abitazioni nella roccia, di cui alcune molto articolate e sviluppate su più livelli sovrapposti.

Abitazioni in Cappadocia (Turchia), Foto di Mario Ceccherini da Pixabay
Abitazioni in Cappadocia (Turchia), Foto di Mario Ceccherini da Pixabay

Inoltre, gli studiosi hanno contato più di 300 ambienti adibiti a luoghi di culto di epoca bizantina, caratterizzati da interni ricchi di affreschi policromi, alcuni ancora pressoché intatti.

In questo modo si venne a creare uno straordinario esempio di civiltà rupestre, tutt’oggi in gran parte inesplorata e sottoposta a continui approfondimenti.

Abitazioni della Cappadocia (Turchia), Foto di Hans Braxmeier da Pixabay
Abitazioni della Cappadocia (Turchia), Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Gli elementi più significativi dell’area, nonché quelli più noti e visitati da migliaia di turisti, sono i cosiddetti “Camini delle fate”.

Queste formazioni rocciose piramidali, più larghe alla base e strette sulla punta, con un caratteristico “cappello” sul vertice, costellano tutta la piana.

Si tratta di pinnacoli erosi dalle intemperie, dove la diversa consistenza della roccia ha permesso alla Natura di selezionare la sua stratigrafia, modellando la terra più dura della cima e quella più malleabile nella parte sottostante.

Camini delle fate - Cappadocia (Turchia), Foto di macit888 da Pixabay
Camini delle fate – Cappadocia (Turchia), Foto di macit888 da Pixabay

Molti di questi pinnacoli presentano delle aperture più o meno grandi: si tratta di antiche abitazioni scavate nella roccia da popolazioni eremite, spesso cristiani in fuga dalle persecuzioni romane.

Camini delle fate - Cappadocia (Turchia), Foto di Mario Ceccherini da Pixabay
Camini delle fate – Cappadocia (Turchia), Foto di Mario Ceccherini da Pixabay

Assieme alle testimonianze storico-artistiche, queste conformazioni rocciose sono legate a storie fantastiche che affascinano grandi e bambini.

Leggenda vuole che, sin dalla notte dei tempi, ogni roccia sia abitata da piccole creature magiche come le fate e che ogni “cappello” corrisponda ai comignoli delle loro casette fatate.

In questo modo, la vallata prende una connotazione fiabesca, scaturita dalla più fervida fantasia di arcaici scrittori.

Sorvolando la Cappadocia: