Il Castello di Sammezzano: un angolo moresco in Toscana

Un tripudio di colori avvolge il visitatore che accede nelle sale del Castello di Sammezzano, località nei pressi di Leccio, frazione del comune di Reggello (FI), in Toscana.

Una delle sale del Castello di Sammezzano, fonte by http://www.artemagazine.it/attualita/item/7064-castello-di-sammezzano-il-comitato-per-il-salvataggio-cerca-investitori

La storia di questo castello è alquanto complessa e attraversa diversi secoli. Alla sua costruzione è legata persino la leggenda secondo cui l’imperatore Carlo Magno sarebbe passato da questo luogo mentre era di ritorno da Roma, dove, nel 780 d.C., fece battezzare il suo erede.

Le vicende certamente attendibili risalgono alla seconda metà del ‘500, quando i possedimenti di Sammezzano passarono a Giovanni Jacopo de’ Medici che, dopo poco tempo, vendette alla famiglia Ximenes d’Aragona. La tenuta passò di padre in figlio sino al 1816, quando morì Ferdinando Ximenes e, a seguito di diverse dispute, spettò al primo nipote, figlio della sorella Vittoria, sposata con Niccolò Panciatichi.

Illustrativa/Dimostrativa
“Sala delle stalattiti” – Castello di Sammezzano, fonte by http://www.sammezzano.org/gallerie/video-galleria/

Seguendo l’onda di gusto orientalista, molto in voga nell’800, Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona volle riprogettare l’aspetto del suo castello. Così, per circa quarant’anni, tra il 1853 ed il 1889, realizzò quello che oggi viene considerato il più ricco e variegato esempio di architettura moresca in Italia.

Il progetto del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, architetto, ingegnere e uomo di grande cultura, prevedeva la ristrutturazione degli antichi ambienti e la realizzazione di nuove sale decorate con stucchi dai colori più vivaci. Inoltre, grazie al suo interesse per la botanica, il paesaggio circostante si arricchì di numerose specie arboree, trasformandolo in un parco lussureggiante.

Veduta castello di Sammezzano e del suo parco storico, fonte by http://www.amatesponde.it/save-sammezzano/

Dopo la sua morte, per il castello iniziò un lungo periodo di abbandono che ne causò il lento degrado. Nel tempo subì numerose espoliazioni che lo hanno privato dei suoi pregiati arredi in stile arabeggiante, dei lampadari e di tutto ciò che si potesse portar via. In seguito, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, divenne un hotel di lusso fino al 1990, quando venne acquistato da una società inglese, che, a causa della crisi dilagante, non riuscì a sanare i debiti accumulati.

Una vecchia fotografia di come appariva il Castello di Sammezzano ammobiliato, fonte by https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-e-parco-di-sammezzano?ldc

Grazie all’amore di moltissimi volontari per questa straordinaria architettura, nel 2012 è nato il Comitato “FPXA – Sammezzano” e nel 2015 l’associazione “Save Sammezzano”, i quali si impegnano costantemente in attività atte alla conservazione ed alla valorizzazione dell’intera tenuta. Fino a qualche anno addietro, le azioni del Comitato, in accordo con la società proprietaria dell’area,  erano indirizzate all’organizzazione di diverse visite guidate all’interno di alcune sale della struttura e di una parte del parco circostante, per un numero circoscritto di visitatori durante l’arco dell’anno.

In aggiunta, l’impegno di Save Sammezzano ha fatto sì che nel 2016 il castello potesse ottenere il primo posto tra “I luoghi del cuore”, iniziativa del FAI – Fondo Ambiente Italiano, oltre all’inserimento nella “Lista Rossa” dei Beni in pericolo, promossa dall’Associazione Nazionale “Italia Nostra”.

Il soffitto a cassettoni di una delle sale del Castello di Sammezzano, fonte by https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-e-parco-di-sammezzano?ldc

Dopo una prima messa all’asta andata deserta, nel 2017 una società con sede a Dubai ha acquistato il castello per 14,4 milioni di euro, a fronte dei 20 milioni richiesti in partenza. Purtroppo, a causa di problematiche riscontrate durante la compra-vendita, l’Istituto delle Vendite Giudiziarie di Firenze ha revocato l’acquisto, rimandando il tutto a data da destinarsi.

Entrata posteriore del Castello di Sammezzano, con affaccio verso il parco, fonte by https://www.culturefuture.net/castello-sammezzano-epopea-un-bene-culturale-salvare/

A causa di questa lunga diatriba, l’unica vittima resta, purtroppo, lo stesso Castello, che in questo modo rischia di vedere inesorabilmente perdute le sue meravigliose sale decorate.

Le campagne dei diversi comitati sono encomiabili e la lunga lista di visitatori in attesa di eventuali aperture straordinarie dimostrano quanto l’intera tenuta sia un bene prezioso, unico nel suo genere e che una buona programmazione di salvaguardia sia oltremodo necessaria ed indispensabile per la sua sopravvivenza.

Vi segnaliamo i siti istituzionali di riferimento: