La storia del campanile che emerge dal Lago di Resia in Alto Adige

Agli occhi del visitatore appare come un luogo incantato, scaturito da chissà quale fiaba di origine nordica, frutto di un malvagio incantesimo. In realtà si tratta di Curon Venosta (BZ), il borgo un tempo immerso nell’idilliaco paesaggio della Val Venosta in Alto Adige, nel versante Nord-Est d’Italia.

Campanile di Curon_lago di Resia, foto di (c)kordi_vahle on Pixabay
Campanile di Curon_lago di Resia, foto di (c)kordi_vahle on Pixabay

Fino al 1950 questo comune era circondato da tre bacini naturali: il lago di Resia, il lago di Curon ed il lago di San Valentino alla Muta; attualmente, però, a causa della costruzione di una diga per la produzione di energia idroelettrica, appare immerso in un grande invaso artificiale. Purtroppo, la sua realizzazione provocò l’allagamento del comune sottostante, con le sue 163 abitazioni ed i 523 ettari coltivati a frutteto, per una superficie totale di 6 km di lunghezza e 1 km di larghezza, con una profondità pari a 22 m. nel punto massimo.

Malgrado le numerose opinioni contrarie degli abitanti, totalmente restii alla diga, alle quali seguì persino una lettera di protesta e di presa di posizione rivolta all’allora Papa Pio XII, si diede l’avvio ai lavori, con la promessa di ricostruire l’intero abitato.

Campanile di Curon_lago di Resia
L’attuale comune di Curon Nuovo_lago di Resia, foto di (c)jakob-hoff—graun-von-oben fonte http://www.suedtirol.info/storiedavivere/il-paese-sommerso

In poco tempo le famiglie furono costrette a raccogliere tutti i propri beni ed a spostarsi in prefabbricati provvisori, mentre, davanti ai loro occhi, un giorno dopo l’altro, il comune di Curon veniva smantellato e sommerso d’acqua per agevolarne il flusso. Così l’intero abitato venne completamente sommerso, compresa la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, risalente al 1832, di cui resta il campanile romanico datato 1357. Questo emerge solitario dalle acque del lago di Resia e ad oggi rappresenta una delle maggiori attrazioni della vallata.

Il paesino di Curon prima del 1950, fonte https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/quel-campanile-che-spunta-dal-lago----la--triste-storia-di-curon-venosta-95345
Il paesino di Curon prima del 1950, fonte https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/quel-campanile-che-spunta-dal-lago—-la–triste-storia-di-curon-venosta-95345

Già restaurato nel 2009, allo scopo di risanarne la stabilità strutturale e le porzioni crepate dalle continue infiltrazioni, è possibile raggiungere e toccarne le pareti quando le acque del bacino ghiacciano durante i mesi invernali.

Un vero richiamo per gli appassionati di trekking, sport acquatici come kitesurfing e vela e per gli amanti della Natura. Questi spesso si riuniscono per intraprendere una piacevole passeggiata lungo i sentieri che circondano il lago, con la costante compagnia delle sue acque dai toni verde-azzurro e la vigile presenza del campanile.

Lago di Resia ghiacciato
Lago di Resia ghiacciato, fonte https://www.dolomiti.it/it/curon-venosta/

Paradossalmente, quello che oggi è un meraviglioso lago artificiale, per anni fu visto con rabbia, impotenza e fonte di dolore da parte dei vecchi abitanti, alcuni dei quali preferirono persino andar via ed allontanarsi da quei luoghi, pur di non soffrirne la mancanza.

Fortunatamente, a distanza di anni, questo borgo montano ha saputo rialzarsi, cogliendo il lato positivo di quell’evento così drammatico, ovvero sviluppando un’economia basata su diverse tipologie di turismo.

Veleggiando sul lago di Resia
Veleggiando sul lago di Resia, fonte https://www.venosta.net/it/passo-resia/informazioni-servizi/attualita/highlight/rid-813d8a18b1d342d38af9023fb5e7dd0c-turmregatta-reschensee.html

Una piccola curiosità: leggenda vuole che durante le forti folate di vento, si possa ancora udire il rintocco delle campane in tutta la vallata, pur essendo, di fatto, state smontate nel luglio 1950.