Matera: da ex-vergogna d’Italia a patrimonio dell’Unesco

Matera: da ex-vergogna d’Italia a patrimonio dell’Unesco

Matera, seconda città più grande della Basilicata, è ben nota per il suo caratteristico centro storico scavato nella roccia, inserito nell’elenco del Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 1993.

(veduta di Matera, fonte https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1475253&l=it )

L’area interessata comprende i primi insediamenti abitativi neolitici fino alle grotte nelle quali risiedevano i materani fino agli anni ’50. L’intera area è composta dal Sasso Barisano, a nord-ovest, in direzione di Bari, in Puglia, il Sasso Caveoso, posto a sud verso Montescaglioso ed al centro la Civita, ossia la parte che ospita la Cattedrale ed i palazzi nobiliari, nonché diverse abitazioni, che idealmente fanno da spartiacque tra le due alture.

Quello dei Sassi è definito un “paesaggio culturale”, ovvero l’intero territorio rappresenta la storia e la cultura della città, il quale è stato modellato dagli abitanti in base alle necessità quotidiane e ripercorre un range temporale molto ampio.

(Veduta di Matera, fonte http://www.italoamericano.org/story/2014-8-23/Matera )

I Sassi sono l’esempio di come l’uomo abbia saputo sfruttare al meglio le risorse del proprio territorio, pur essendo apparentemente così ostile. La sua particolare conformazione ha permesso di utilizzare le pareti rocciose delle gravine sia per ricavarne le tipiche case-grotte sia come cave per l’ottenimento dei materiali necessari, utilizzati per la costruzione di altre strutture.

Questo ecosistema è la rappresentazione di una cultura che, sia dalle origini, ha instaurato un forte e indissolubile legame tra gli abitanti e la natura circostante. Al tempo stesso si è mantenuto un aspetto pressoché ancora naturale, privo di particolari eccessi che avrebbero potuto sconvolgere l’autenticità del territorio.

In un ambiente tanto caratteristico quanto inusuale, gli abitanti hanno saputo creare uno scambio propizio tra la loro antropizzazione, già di per sé deleteria, e la Natura, sia adattandosi ai luoghi sia adattando lo stesso territorio alle proprie esigenze.

(Murgia Materana, fonte https://www.fondoambiente.it/luoghi/casa-noha )

Geograficamente il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e la Civita fanno parte dell’Altopiano della Murgia, ovvero un’area dall’altezza massima di 700 m.s.l.m. che parte dalla Puglia, caratterizzata per le numerose grotte, naturali ed artificiali. Quello in grotta è tra le primissime forme abitative, semplici da realizzare usufruendo della morfologia del territorio e di minore impatto nel suo complesso.

Matera è il primo esempio al mondo come tipologia insediativa che ha visto un uso continuativo dall’età del bronzo sino all’età contemporanea, tanto da meritare per primo l’inserimento nel Patrimonio dell’UNESCO rispetto a tutto il Sud Italia.

Il modello che è alla base dell’insediamento materano è quello del “vicinato”, ovvero un gruppo di abitazioni che si affacciano su uno spazio antistante comune, con al centro un pozzo. Questo, oltre alla funzione primaria di raccolta delle acque, fungeva anche da punto d’incontro per gli abitanti, i quali in questo modo socializzavano con i vicini, collaboravano tra loro ed avviavano scambi ed azioni solidaristiche.

(Agglomerato case-grotta, fonte http://www.adnkronos.com/2017/07/17/matera-sue-bellezze_tYVK8UBK4xSGlHF0gQKynN.html )

La disposizione di queste case-grotta segue l’andamento della gravina, così da andare a creare diversi livelli, dove, in effetti, il pavimento dell’abitazione superiore corrisponde al tetto di quella inferiore e viceversa. Ogni mini-agglomerato era reso accessibile da stradine, anche a ridosso della rupe, rampe, piccole gallerie, gradoni e scalinate, i quali raccordavano i differenti livelli ed i versanti abitati.

Trattandosi di vera e propria cittadina non mancavano i luoghi di culto, anch’essi ricavati nella roccia, i quali riprendevano i più noti tra gli esempi della civiltà rupestre già presente nella vicina Puglia. Anche in questi casi le profondità delle lame nascondono alla vista la bellezza di ciò che si cela al loro interno, ovvero cicli di pitture murarie rappresentanti figure di Santi di origine bizantina ed alcune scene della vita di Cristo. Con l’arrivo dei Normanni si inizia a fortificare l’area abitativa, con una cinta muraria in mattoni, palazzi nobiliari, strutture amministrative ed edifici religiosi, mentre al 1270 risale la Cattedrale romanica e successivamente anche le altre chiese.

Fresco in a rock church in the ancient town of Matera in southern Italy.

Anni dopo, fuori dall’area della Civita vengono edificati il Municipio e la Piazza del Sedile, dove avvenivano gli scambi commerciali ed agricoli, mentre poco distante vi erano le botteghe artigiane. Il primo centro abitativo cresceva, fino a raggiungere la zona dell’entroterra, con la costruzione di nuove residenze. Agli inizi del 1900 la situazione cominciava a farsi drammatica, in quanto l’area dei Sassi era ormai satura, non vi erano più spazi liberi, molte grotte erano state riadattate come stalle, magazzini e persino discariche, divenendo in certi casi dei ricettacoli di malattie.

La crescita della città era commisurata all’elevato aumento demografico, causando un enorme divario tra le famiglie meno abbienti, costrette a sopravvivere come meglio potevano nelle grotte, e quelle benestanti nella parte alta e/o fuori dal centro. Nell’immediato dopoguerra, l’allora Capo di Governo Alcide de Gasperi, in visita nel Sud Italia, venne a conoscenza della vita di questa povera gente e con la Legge Risanamento del 1950, avviò la costruzione di nuovi quartieri, atti ad ospitare tutte le famiglie che versavano in condizioni disagiate.

(Chiesa rupestre di Santa Maria dell’Idris, fonte http://casadellartistamatera.it/il-percorso-che-vi-consigliamo/ )

Pur con la prospettiva di una vita migliore, molti degli abitanti, soprattutto gli anziani e gli adulti, avvertivano quel senso di spaesamento dato dall’essere stati sradicati da quel contesto così familiare, che nei secoli li aveva tanto legati a quei luoghi ed alla gente del vicinato. Questo modo di vivere aveva caratterizzato i materani da secoli, persino millenni, pertanto inizialmente tale soluzione venne avvertita come una violenza, una crudeltà causata dai poteri forti, che certo avrebbero distrutto le tradizioni e la storia di quel popolo.

Screditati a livello nazionale, considerati la “Vergogna d’Italia” da Togliatti e paragonati ai gironi infernali di Dante da Carlo Levi, Matera non passò certamente decenni sereni. Questo fino al 1992, quando un architetto locale non decise di candidare i Sassi all’UNESCO, sottolineando l’unicità di quel contesto urbano-naturalistico e la sua storia millenaria. L’anno successivo entrò a far parte del patrimonio dell’umanità, facendo rinascere a vita nuova la città, ormai riconosciuta ed amata a livello mondiale.

(Cattedrale, fonte http://www.cepolina.com/it/Matera-Sasso-Barisano-tramonto-cattedrale.htm )