“Quando si viaggia”, è una citazione tratta dal romanzo “Il Cammino di Santiago” di Paulo Coelho pubblicato nel 1987.
“Quando si viaggia”, sembra quasi voler introdurre un concetto relativo alle emozioni risvegliate durante la visita di luoghi tanto diversi dall’ordinario. Non esorta a viaggiare, bensì si concentra su qualcosa che va oltre questo aspetto. Presuppone che il soggetto sia già in viaggio o che vi sia appena tornato, così da evocare o rievocare in lui precise sensazioni.
Inevitabilmente, e più o meno coscientemente, il viaggio è capace di cambiare molti tasselli della vita dell’uomo, di ricombinarli tra loro, di stravolgere l’intero puzzle della vita, per poi poterlo ricostruire. Paulo Coelho, descrive proprio questo, ovvero quell’atto di “Ri-nascita” provocato dall’eradicazione dall’ambiente/società d’origine. L’autore decide di mettere nero su bianco la sua esperienza a seguito del Cammino di Santiago, uno degli antichi pellegrinaggi più percorsi nella storia.
Il suo personale Cammino è principalmente simbolico, legato al raggiungimento di uno stato di grazia dell’anima piuttosto che alla meta finale. Difatti, Paulo, il protagonista, non deve solo percorrere fisicamente i 700 km che lo condurranno alla tomba di San Giacomo, ma anche attraversare misticamente la sua esistenza, così da sconfiggere i propri demoni e Ri-nascere a nuova vita.
“Quando si viaggia si sperimenta in maniera
molto più concreta l’atto della Rinascita.
Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove,
il giorno trascorre più lentamente e,
nella maggior parte dei casi,
non si comprende la lingua che parlano gli altri.
E’ proprio quello che accade a un bambino
appena nato dal ventre materno.
Con ciò si è costretti a dare molta più importanza
alle cose che ti circondano, perché da esse dipende
la sopravvivenza.
Si comincia a essere più accessibili agli altri,
perché gli altri ti possono aiutare
nelle situazioni difficili.
E si accoglie qualsiasi piccolo favore degli dei
con grande gioia, come se si trattasse di un episodio
da ricordare per il resto della vita.
Nello stesso tempo, poiché tutte le cose
risultano nuove,
se ne scorge solo la bellezza, e ci si sente più felici
di essere vivi.”
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