La Basilica di San Francesco a Ravenna e la sua cripta sommersa

La Basilica di San Francesco è una tra le più alte espressioni dell’architettura ecclesiastica di Ravenna, in Emilia-Romagna.

Si colloca subito dopo le ben note di origine paleocristiana, quali: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, la Cappella Arcivescovile, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Mausoleo di Teodorico, i Battisteri Neoniano e degli Ariani e poco fuori città la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, tutti siti inseriti nel circuito dei monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1996.

Ravenna_Piazza-San-Francesco
Ravenna_Piazza San Francesco, fonte foto MyRavenna

L’odierna Basilica di San Francesco venne realizzata intorno alla metà del IX secolo al posto di una precedente più piccola, costruita poco dopo il 450, voluta dal Vescovo Neone e dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo. Tale titolazione venne mantenuta fino al 1261, quando l’Arcivescovo Filippo la passò in custodia all’Ordine dei Francescani. Questi dedicarono la chiesa al Santo d’Assisi e ampliarono il complesso costruendovi il convento, nel quale rimasero fino al 1810. In questa data, l’ordine venne espropriato dalle autorità napoleoniche e vi fecero ritorno solo nel 1949, dove si stanziarono in un fabbricato sul lato opposto al precedente convento, in cui risiedono attualmente.

Piazza San Francesco_notturno, fonte foto ravennaedintorni.it

Le fattezze oggi visibili della Basilica di San Francesco sono il frutto di diversi rifacimenti dettati dal gusto delle epoche successive alla sua costruzione. Tra tutti, in occasione del VI centenario della morte di Dante Alighieri, nel 1921 venne rifatto il tetto e furono eliminate le sovrastrutture non originali, in particolare le parti barocche, lasciando la struttura pressoché fedele alla costruzione originaria. A tal proposito, la Basilica è ben nota anche per aver ospitato le esequie del sommo poeta fiorentino, celebrate nel 1321, dopo il suo esilio da Firenze durato vent’anni, fino alla sua morte. Le sue spoglie sono ancora oggi conservate presso una cappelletta adiacente alla Chiesa, che ne fa da sepolcro eterno. La sua visita è inserita nella cosiddetta Zona dantesca, ovvero un itinerario cittadino che tocca e ripercorre i luoghi del grande poeta.

Tomba di Dante Alighieri_Ravenna, foto (c)Gianni Careddu, fonte WikiMedia
Tomba di Dante Alighieri_Ravenna, foto (c)Gianni Careddu, fonte WikiMedia

La struttura

La facciata appare severa nella sua semplicità, con una muratura in mattoni bruni caratterizzata dal tetto a spiovente, sulla cui destra si erge la torre campanaria a parallelepipedo risalente al IX secolo, anch’essa rimaneggiata, che, con l’apice della croce in ferro posta sulla sua cima, raggiunge i 32,60 m. L’ingresso è attraverso il portale principale con arco a tutto sesto, sormontato da una bifora, entrambi dalle linee essenziali.

L’interno è tipico delle prime architetture basilicali: suddiviso in tre navate, scandite da due file di colonne di risulta, dodici per lato, con arco a tutto sesto e monofora sulla parte alta. La navata di destra presenta diversi frammenti di un ciclo d’affreschi di diverse epoche, di cui i più antichi sono trecenteschi. Inoltre, presenta tracce di un mosaico e reperti antichi riconducibili a sarcofagi.

Basilica San Francesco Ravenna_interno, by (c)Username.Ruge, fonte WikiMedia
Basilica San Francesco Ravenna_interno, by (c)Username.Ruge, fonte WikiMedia

Al termine della navata, nella zona absidale, lo stesso altare maggiore è ricavato dall’antico sarcofago del Vescovo Liborio III, degli inizi del V secolo, decorato da bassorilievi raffiguranti figure in processione sui lati lunghi. Questo è posto nel presbiterio che si trova più in alto rispetto al pavimento, il quale venne a sua volta rialzato di circa 3,50 m. dal piano di calpestio, a causa delle frequenti infiltrazioni d’acqua.

Basilica San_Francesco - Ravenna_altare maggiore, foto ©José Luiz Bernardes Ribeiro / CC BY-SA 4.0, fonte WikiMedia
Basilica San_Francesco – Ravenna_altare maggiore, foto ©José Luiz Bernardes Ribeiro / CC BY-SA 4.0, fonte WikiMedia

La cripta

Al di sotto, scendendo attraverso due rampe di scale, è possibile scorgere un’apertura ad arco dal quale si può ammirare l’antica cripta ipogea del IX-X secolo. Questa, a cui è vietato l’accesso, presenta un soffitto basso con volte a crociera, sorretto da semplici colonne con capitelli trapezoidali. La particolarità di tale luogo è la cosiddetta subsidenza, ovvero quel fenomeno secondo cui il terreno sottostante tende a collassare su sé stesso, lasciando libero accesso alle acque. In questo modo, l’ambiente, che si trova al di sotto del livello del mare, presenta il pavimento costantemente coperto d’acqua, la quale ha raggiunto un equilibrio chimico-fisico tale da “convivere” con la materia del basamento delle colonne e delle porzioni di mosaico originali.

Cripta della Basilica di San Francesco | © Nicola Strocchi, Archivio Fotografico Comune di Ravenna
Cripta della Basilica di San Francesco | © Nicola Strocchi, Archivio Fotografico Comune di Ravenna, fonte MyRavenna

Per di più, questa piccola piscina artificiale ospita diversi pesci rossi che da tempo ne hanno fatto il loro habitat. Questi ormai condividono la cripta con il legittimo titolare, ovvero il Vescovo Neone del V secolo, i cui resti ossei sono qui conservati, posti nel sarcofago sulla parete dietro una lastra tombale.

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