Ravenna, capitale del mosaico: la Basilica di San Vitale

Tra i più celebri esempi dell’arte paleocristiana in Italia, non si può certamente non citare la Basilica di San Vitale ed i suoi meravigliosi mosaici di fattura bizantina, inserita nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996.

Interno Basilica di San Vitale
Interno della Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte http://www.turismo.ra.it/ita/Scopri-il-territorio/Arte-e-cultura/Patrimonio-Unesco/Basilica-di-San-Vitale

La sua costruzione si deve al Vescovo Ecclesio che, di ritorno da un viaggio a Costantinopoli, l’allora capitale dell’Impero Romano d’Oriente, nel 525 diede inizio alla realizzazione di un’opera architettonica di grande pregio. Appena due anni dopo, nel 527, venne incoronato Imperatore Giustiniano I, entusiasta dell’impatto che una tale opera avesse potuto avere sul popolo, a testimonianza del suo potere e della potenza dell’Impero. La chiesa, elevata a Basilica Minore nel 1960 da Papa Giovanni XXIII, venne terminata a consacrata nel 547, sotto l’Arcivescovo Massimiano, il primo nella storia di Ravenna.

Esterno Basilica_di_San_Vitale
Esterno Basilica_di_San_Vitale, fonte<br />http://www.turismo.ra.it/ita/Scopri-il-territorio/Arte-e-cultura/Patrimonio-Unesco/Basilica-di-San-Vitale

Seppur custodito in un guscio austero e relativamente semplice di mattoni color rosso-bruno, la ricchezza dell’interno non traspare nelle forme geometriche dell’esterno. Quest’ultimo presenta un corpo centrale ottagonale, scandito da due ordini di finestre arcuate e dalle lesene sporgenti (pilastri piatti addossati alle pareti) che dal basso arrivano al vertice. Al centro si erge il tiburio, ovvero un ulteriore piano ottagonale che racchiude al suo interno la cupola semisferica della navata centrale.

Originariamente l’ingresso era preceduto da un quadriportico oggi scomparso, di cui resta una porzione rettangolare (ardica) riadattata come nartece, posto perpendicolarmente ad uno degli spigoli, in posizione contrapposta rispetto all’abside.

Pianta Basilica di San Vitale a Ravenna
Pianta Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte della composizione grafica di Giacomo Campoli
https://www.thinglink.com/scene/747202027884380162

Superato il nartece si hanno davanti due ingressi: quello posto sulla destra conduce prima al deambulatorio e poi, nella parte più esterna, alle due colonne scalari (cioè con scale all’interno) utilizzate un tempo dalle donne per accedere al matroneo e poter assistere alle funzioni; invece, quello posto a sinistra permette di ritrovarsi in asse visivo rispetto all’abside, permettendo al visitatore di immergersi negli ampi spazi della Basilica.

Oltrepassato il deambulatorio (o ambulacro), ovvero l’anello esterno di otto lati che racchiude la navata centrale, ci si ritrova in un ambiente quasi circolare, a sviluppo radiale, dove ogni lato è scandito da arcate a tutto sesto, alte e strette.

Interno Basilica di San Vitale a Ravenna
Interno Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte foto
http://www.avrvm.it/basilica-di-san-vitale/

Alzando lo sguardo si può ammirare la cupola emisferica affrescata in stile barocco tra il 1778 ed il 1782, sorretta dalle otto grandi arcate del deambulatorio, che nell’insieme formano le otto esedre della navata centrale, dando un’impressione di leggerezza alla struttura, ma allo stesso tempo di stabilità e senso estetico all’ambiente.

Cupola e affreschi nella Basilica di San Vitale a Ravenna
Cupola e affreschi nella Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte
http://www.turismo.ra.it/ita/Scopri-il-territorio/Arte-e-cultura/Patrimonio-Unesco/Basilica-di-San-Vitale

Compiendo pochi passi sul pavimento, in origine interamente ricoperto da un grande mosaico con tessere di marmo, di cui restano piccole porzioni ed un labirinto circolare (a simulare il cammino tortuoso della vita del fedele), si accede al presbiterio, le cui colonne sono caratterizzate dal pulvino, un elemento decorativo trapezoidale posto tra il capitello e la base dell’arco.

Pulvino Basilica di San Vitale a Ravenna
Pulvino Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte foto
https://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=artebiz&prod=sanvitale-arc-ra

Questa è certamente la parte più ricca ed apprezzata di tutto l’edificio con i suoi meravigliosi mosaici. Dopo aver superato il grande arco con intradosso decorato da 15 medaglioni raffiguranti Cristo, i 12 Apostoli  ed i figli di San Vitale, Gervasio e Protasio, prima dell’abside, si possono ammirare alcuni episodi della vita di Abramo, del profeta Geremia e di Mosè.

La decorazione musiva più antica si trova nel catino absidale dove è rappresentata la cosiddetta “Teofania”, ovvero “la manifestazione di Dio”. La scena vede un giovane Cristo senza barba, con tunica rosso-bruno, seduto sul globo terracqueo, coronato da un’aureola finemente decorata, affiancato da due Angeli. Ai lati di questi vi sono: San Vitale, a sinistra del visitatore, vestito con una tunica bianca e dettagli in oro, mentre riceve la corona del martirio; mentre, alla destra del visitatore, è posto il Vescovo Ecclesio, con un mantello bruno da cui sporge la tunica bianca, intento a consegnare il modellino della sua Chiesa. Tutt’attorno è rappresentato un paesaggio stilizzato, con simboli riconducibili a Cristo, come la rosa selvatica (ricollega al sangue versato per l’umanità) ed il giglio (sinonimo di purezza e verità).

Mosaico del catino absidale nella Basilica di San Vitale a Ravenna
Mosaico del catino absidale nella Basilica di San Vitale a Ravenna, fonte foto by DanMarzocchi
https://hiveminer.com/Tags/mosaico%2Csanvitale

Dal catino absidale, tornando verso il centro della Basilica, ai due lati dell’abside, in perfetta corrispondenza, si possono ammirare i due cortei imperiali, quello di Giustiniano e di fronte quello di Teodora. Il primo presenta un gruppo di figure maschili, al cui centro spicca l’Imperatore con un mantello bruno riccamente bardato con una grande fibula sulla spalla e diversi dettagli con gemme preziose, dal quale spunta il braccio coperto dalla manica della tunica bianca, mentre reca in mano una patera d’oro (grande coppa rituale) da portare in dono durante le funzioni religiose. Alla destra del visitatore, con il capo glabro, troviamo il Vescovo Massimiano (con il nome evidenziato sul capo), mentre, sulla sinistra del visitatore, con folti capelli ricci e barba, troviamo il generale Belisario, grande condottiero e fedele stratega dell’Imperatore. Ai loro lati si possono notare altri funzionari in tunica bianca, recanti dei doni, mentre, nell’estrema sinistra, è visibile una rappresentanza dell’esercito imperiale.

Giustiniano-Basilica-di-San-Vitale
Giustiniano-Basilica-di-San-Vitale a Ravenna, fonte foto
https://www.myravenna.it/2019/05/08/mosaico-di-san-vitale/

Nella parte diametralmente opposta si può ammirare l’Imperatrice Teodora al centro del corteo, con una preziosa coppa tra le mani, con veste rosso-bruna dal grande pettorale-collana ricco di perle, pietre preziose e gemme, dello stesso gusto del copricapo-diadema, tra i più belli rappresentati nell’arte paleocristiana, simbolo di potere e ricchezza, oltre al suo stretto carattere estetico. Alla destra del visitatore sono poste Antonina e  Giovannina, rispettivamente la moglie e la figlia di Belisario, entrambe con il capo coperto da un ricco velo finemente decorato. Proseguendo sulla destra, continua il corteo imperiale con le ancelle di Teodora, mentre, sul lato sinistro, un giovane della corte è intento a scostare una tenda per permettere alla dame di passare.

Teodora_San Vitale_Ravenna
Teodora-Basilica-di-San-Vitale a Ravenna, fonte foto
https://www.myravenna.it/2019/05/08/mosaico-di-san-vitale/

Entrambe le rappresentazioni intendono sottolineare lo status politico, sociale e religioso dei protagonisti, idealizzando i coniugi imperiali alla stregua di divinità, visto anche l’utilizzo delle aureole che cingono loro il capo. La bidimensionalità dei corpi li rende ancor più severi ed eterei, al pari di figure ultraterrene.

Ogni personaggio è posto sullo stesso piano di quello giust’accanto, ma, oltre alla centralità della posizione ed agli abiti riccamente decorati, un altro particolare determina il suo status, ovvero il personaggio di rango superiore calpesta i piedi di quello inferiore, dando un’accennata idea prospettica del suo avanzamento rispetto agli altri.

Dettaglio piedi di Giustiniano_San Vitale_Ravenna
Dettaglio piedi di Giustiniano_San Vitale_Ravenna

Il simbolismo di questo ciclo musivo non è banale, bensì tutto è strettamente collegato alla posizione temporale e spirituale dei coniugi imperiali, della potenza e della ricchezza del loro Impero.

Per approfondire, vi proponiamo la puntata del programma “Meraviglie – La penisola dei tesori” di Alberto Angela, dedicata alla Basilica di San Vitale a Ravenna:

https://www.raiplay.it/video/2019/03/Meraviglie-La-penisola-dei-tesori-137e8977-024b-4ea4-b1f9-1bdaf3f621f8.html