Stonehenge, letteralmente “pietra sospesa”, è un complesso megalitico databile attorno al 3000 a.C. situato nella contea di Wiltshire, in Inghilterra e riconosciuto Bene di importanza mondiale nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1986.
Insieme a diverse altre testimonianze storico-archeologiche sparse per il Mondo, quello di Stonehenge è tra i siti maggiormente studiati, scavati e posti sotto continuo esame. Tutt’ora l’intera area lascia perplessi tanto gli addetti ai lavori quanto i milioni di turisti appassionati che ogni anno si inoltrano nella contea di Wiltshire per poterlo ammirare.
Le ipotesi sulla sua possibile funzione e sul metodo di realizzazione del complesso megalitico monumentale sono molteplici:
- inizialmente si è pensato potesse essere un osservatorio astronomico – visto il suo allineamento con le stelle e con il solstizio d’estate – ;
- una grande necropoli per i defunti appartenuti ad un preciso rango sociale – considerati i diversi cumuli sepolcrali posti qui attorno ed alle tracce di un insediamento neolitico poco distante -;
- un antico centro cultuale celtico utilizzato dai druidi durante i loro riti legati alla terra – ipotesi ritenuta poco attendibile per l’assenza di foreste nelle vicinanze.
A livello strutturale il complesso è composto da due cerchi concentrici: quello più esterno è formato da 30 sarsen, ovvero una serie di megaliti verticali sormontati da un architrave monolitica ed uno più interno formato da 4 triliti, ovvero strutture formate da 3 macigni, 2 verticali ed 1 orizzontale sulla sommità. Al centro dei due cerchi si trova un ulteriore monolite, presumibilmente utilizzato come altare, dove, in occasione del solstizio d’estate, si posizionava perfettamente il raggio solare del giorno con più ore di luce dell’anno, nonché l’inizio della nuova stagione calda e fruttuosa.
Recenti studi hanno letteralmente stravolto le credenze e le ipotesi legate a questa enigmatica area. Fino a qualche decennio fa, infatti, si pensava che le prime popolazioni britanniche avessero composto questo sito issando personalmente ogni blocco con leve, funi e carrucole, dopo aver trasportato ogni macigno da una cava distante circa 30 km, sfruttando il flusso del vicino canale di Bristol.
Contrariamente, l’archeologo Mike Pitts ha aperto il dibattito su un particolare non irrilevante: due dei sarsen più grandi, nonché la Heel Stone – il monolite singolo di 30 tonnellate su cui poggiano i raggi del primo sole estivo prima di raggiungere l’altare – non riportano alcun segno di trascinamento o di lavorazione da parte dell’uomo. Al tempo stesso, accanto alla Heel Stone, già negli anni ’70 venne rinvenuto un enorme scavo di 6 m di diametro (simile ad un pozzo) che, alla luce delle recenti ipotesi, potrebbe essere stato il fosso di base di un altro enorme monolite ormai scomparso.
Tutto ciò fa supporre che alcuni dei megaliti di Stonehenge fossero già lì sin dalla notte dei tempi, ancor prima dell’arrivo delle popolazioni neolitiche e che questi, negli anni, abbiano notato la loro particolare congiunzione con gli astri, ampliando successivamente il sito primordiale. Sicché:
“Furono le pietre che resero Stonehenge il centro del mondo preistorico, non il contrario!”, come ha dichiarato l’archeologo Pitts.
Un altro particolare farebbe aumentare i dubbi sulla reale conformazione del sito, ovvero l’originale posizione dei megaliti. Si sa per certo che durante i primi studi (alcuni iniziati già tra il ‘600/’700) gli ingegneri vittoriani si presero la libertà di innalzare alcune pietre che trovarono distese sul terreno, quindi alcune di esse non hanno più la stessa posizione di 4 mila anni fa.
Certamente Stonehenge non smetterà mai di affascinare e probabilmente dovremmo dare atto all’archeologo R.J.C. Atkinson quando asserisce che “Non sappiamo che cosa sia e probabilmente non lo sapremo mai!”.
Per “volare” sul sito di Stonehenge: