Chefchaouen: la “Perla blu” del Marocco

Chefchaouen è una città incantata, dove tutto assume i toni del blu cobalto, situata ai piedi delle montagne del Rif, nel Marocco Settentrionale, nella Regione di Tangeri-Tetouan-Al Hoceima.

Chefchaouen, foto di motamid2006 da Pixabay
Chefchaouen, foto di motamid2006 da Pixabay

La sua storia è relativamente recente, in quanto venne fondata nel 1471 da esuli andalusi di religione ebraica. La Medina, ovvero, il suo centro antico, si sviluppa nella parte alta della vallata ed il resto della città moderna si estende più in basso.

Vicoli di Chefchaouen, foto di JANIK PILET da Pixabay
Vicoli di Chefchaouen, foto di JANIK PILET da Pixabay


L’agglomerato storico è caratterizzato da vicoli dall’andamento irregolare e dalla tipica colorazione blu che impreziosisce le abitazioni, i gradini nei dislivelli e le stradine non lastricate. Questa rivisitazione del tradizionale bianco di calce si deve ai rifugiati di fede ebraica che negli anni ’30 vollero ridipingere la loro nuova città nelle tonalità del blu, ovvero il colore tradizionale che riporta al cielo e quindi al Paradiso.

Vicoli Chefchaouen, foto di Great2Travel da Pixabay
Cortile di Chefchaouen, foto di Great2Travel da Pixabay

Il punto nevralgico di Chefchaouen corrisponde a Piazza Uta al-Hamman, cuore pulsante della vita cittadina, dove ancora oggi è possibile vedere la Fortezza (qasba) e la Moschea con il suo particolare minareto ottagonale. Tra i vicoli di Chefchaouen si parla anche lo spagnolo, per questo è frequente imbattersi nelle indicazioni in arabo accompagnate da scritte come “callejon” (strada) e “plaza” (piazza).

Nel dedalo di viuzze la vita dei locali ben si mescola con quella turistica, accanto ai negozietti d’artigianato, con stoffe e spezie dai colori più accesi, oggettistica in legno, saponi, vasellame, ceramiche variopinte e frutta.

Negozietti di Chefchaouen, foto di Hassan Nhiri da Pixabay
Negozietti di Chefchaouen, foto di Hassan Nhiri da Pixabay

La città, sia di religione musulmana sia ebraica, è stata considerata luogo sacro per diversi secoli, tanto da essere interdetta agli stranieri. Solo recentemente, con l’arrivo delle truppe spagnole, Chefchaouen ha aperto le proprie porte al Mondo. Successivamente, nel 1956, il Marocco divenne indipendente e si concesse al flusso turistico, divenendo, negli ultimi anni, una tra le mete più apprezzate dai viaggiatori che scelgono di visitare questo Paese.

Dal 2019 Chefchaouen ha stretto un gemellaggio con il paesino di Casamassima (prov. Bari) in Puglia, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, anch’esso caratterizzato dal centro storico ridipinto nei toni del blu.

Il_paese_azzurro_Casamassima, foto di Dentaek, https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Il_paese_azzurro_casamassima.jpg
Il_paese_azzurro_Casamassima, foto di Dentaek, https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Il_paese_azzurro_casamassima.jpg